OUTDOOR EDUCATION

Protagonisti della nostra storia.

«A livello internazionale ci si riferisce a una vasta area di pratiche educative il cui comune denominatore è la valorizzazione dell’ambiente esterno nelle sue diverse configurazioni, assunto come ambiente educativo.» [Farné, 2014]. In pratica, questo orientamento, come sostiene il pedagogista Farnè, «pone “semplicemente” l’accento su un punto di vista, o meglio, su un orientamento pedagogico: quello di valorizzare al massimo le opportunità dello stare fuori (out-door) e del concepire l’ambiente esterno in sé come luogo di formazione» [Farné, 2014].

In particolare, il carattere distintivo dell’Outdoor Education si configura in un approccio sensoriale-esperienziale mirato allo sviluppo della persona e al suo apprendimento, all’interno di un contesto di relazioni che caratterizzano la sua vita sociale. L’ambiente esterno, “outdoor”, assume la valenza di un contesto educante che, oltre ad essere un luogo in cui si apprende, offre l’opportunità di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consente di esprimere e potenziare le competenze emotivo affettive, sociali, espressive, creative e senso-motorie (cfr. Wattchow e Brown, 2011).

Perché quindi scegliere questo approccio?

I boschi, i giardini, i campi, dal punto di vista pedagogico rappresentano vere e proprie risorse per un’educazione efficace, stimolando la creatività, il rispetto per l’ambiente e un’interazione attiva ricca di stimoli; vengono potenziate maggiormente le abilità senso-motorie, la cooperazione e collaborazione tra pari e le relazioni intra-generazionali; crescono le opportunità di esplorare e sperimentare in un ambiente non statico e chiuso come ad esempio, l’aula scolastica.

Negli ultimi anni, l’Outdoor Education è diventata oggetto di indagine in molteplici ricerche che hanno dimostrato gli effetti positivi delle pratiche di metodologie didattiche in contesti formativi all’aperto sullo sviluppo psico-fisico, emozionale e cognitivo della persona. Attraverso un apprendimento sensoriale-esperienziale, si è evidenziato che l’Outdoor Education migliora il lavoro tra i pari, facilita lo sviluppo di leadership e di abilità di problem-solving, ha effetti positivi sulle capacità motorie, linguistiche e collaborative. Favorisce, inoltre, la riduzione dei comportamenti antisociali e devianti nei contesti scolastici (cfr. Wattcho e Brown, 2011).
Si può dire che forse l’Outdoor Education sia la meravigliosa evoluzione della Pedagogia di autori visionari come John Dewey, Rousseau, Steiner o anche Alexander Neil, in cui l’esperienza, l’ambiente esterno, il legame con la natura erano considerati concetti chiave dell’educazione.

Oggi più che mai – nell’era della globalizzazione e dell’urbanizzazione sfrenata – quest’esigenza di ritornare alla natura sembra quasi il grido d’aiuto di una società in cui bambini e adulti, da troppo tempo, non sperimentano più questo contatto. Forse proprio L’Outdoor Education potrebbe essere la chiave per riscoprire l’imprescindibile legame tra “uomo e natura”?

 
Quello che proponiamo è uno spazio gioco tra creatività e natura, rivolto ai bambini dai 2 anni e mezzo ai 6 anni, con lo scopo di sperimentare una pedagogia di tipo attivo, un luogo del fare, del comprendere ed apprendere attraverso l’esperienza diretta del “vivere la natura”. Il bambino si esprime attraverso attività manuali ed artistiche, che alimentano la sua immaginazione, la sua creatività e la sua fantasia. Vive all’aria aperta in continuo contatto con la natura, ne accetta gli stimoli e le sfide.

I bambini hanno la capacità di costruire mondi straordinari usando l’immaginazione, imparano in fretta che un’ambiente stimolante non è necessariamente pericoloso.

Nell’ambiente esterno il bambino cerca di mettersi alla prova, scopre le proprie capacità e i propri limiti, I bambini vengono lasciati liberi di seguire le loro intuizioni, i loro interessi, le loro curiosità.

Il vivere in natura affina le abilità fisiche e psichiche, ai bambini deve essere lasciata la possibilità di fare esperienza e di sfidarsi.

OUTDOOR EDUCATION non equivale ad assenza di regole di convivenza, anzi queste nell’educazione all’aperto sono fondamentali perché sono state decise insieme, sperimentate e ridiscusse più volte, e la regola fondamentalmente si fonda sul rispetto della natura, degli animali, dell’altro e di ogni essere vivente.

Tra i bambini non vi è competizione siamo noi che dobbiamo educarli alla collaborazione.

Impariamo a gestire gli imprevisti, perché l’imprevisto ha il vantaggio di generare stupore, meraviglia e azione facilitando il processo di apprendimento dal noto all’ignoto, cioè l’agire su quanto non era programmato e che diviene esperienza sensibile.